Il Valore del Silenzio
Siamo abituati ad identificare il silenzio come l’assenza di rumori, suoni, voci, come una condizione che si verifica in un ambiente o caratterizza una determinata situazione. In senso figurato lo possiamo identificare come l’astensione della parola.
Il silenzio non va identificato come assenza di comunicazione, ma come un segnale non verbale all’interno del quale leggere gli stati d’animo, le reazioni, le emozioni delle persone che ci circondano. Provate a pensare quanto è importante il silenzio nel momento in cui ci confrontiamo con i nostri pensieri, quando mettiamo in comunicazione le nostre emozioni con la nostra mente, quando viviamo un momento di gioia o di paura, quando ci godiamo una soddisfazione o un successo… in tutti questi casi il silenzio diventa un alleato che aiuta la concentrazione e che riempie il tempo.
Ma nel Coaching cosa rappresenta il silenzio? E’ utile? E’ necessario? Il silenzio se ben gestito e compreso, non è una negazione o interruzione della comunicazione ma al contrario è un metodo d’espressione di pensieri ed emozioni che risale ai maestri primari del Coaching moderno (Seneca, Platone ect,). E’ un formidabile strumento che permette alla persona (cliente o coachee che dir si voglia) di sviluppare l’esplorazione e la consapevolezza di sé. E per il Coach cosa rappresenta? Lo strumento più importante che ha a disposizione per far si che il suo ascolto sia attivo, che l’attenzione sia volta alle sole esigenze del coachee, che non vi sia alcun giudizio da parte sua, che il cliente si senta libero di gestire i suoi tempi.
Quindi non abbiate timore di stare in silenzio è una ricchezza attraverso la quale vi posso accompagnare a conoscere voi stessi.
“immagini prese dal web”