Perché affidarsi ad un Mental Coach?
La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo
Perché sento di non sfruttare appieno le mie potenzialità, perché sento di viaggiare nella mia vita a marcia ridotta, perché non trovo più una direzione in ciò che faccio o perché sento di non avere la forza per raggiungere un obiettivo.
Quindi sembra facile… mi sento in difficoltà per una delle motivazioni sovraesposte e di conseguenza agisco…
Ma la realtà ci dice che prendere coscienza di tali difficoltà, accettarle ed agire per colmarle spesso sembra una montagna da scalare senza attrezzatura idonea.
E qui entra in gioco il necessario supporto di un professionista che non giudica, supporta, rassicura, aiuta a far emergere le difficoltà e semplifica l’accettazione delle stesse.
Ma come detto in un altro post riguardante il Mental Coaching, non è il coach a fare il lavoro ed ad agire per conto del soggetto interessato, ma è il coachee stesso ad essere protagonista della propria evoluzione, del proprio miglioramento, del proprio progetto, in un viaggio a volte difficile e tortuoso (inutile nascondere la verità), ma ricco di soddisfazione e consapevolezza.
Ma cosa lega la presa di coscienza, l’accettazione, al richiedere un supporto per agire?
L’unica vera arma per un percorso di Coaching di successo: la motivazione del coachee.
Qualsiasi difficoltà, progetto, obiettivo può essere affrontato, capito, raggiunto, amato… ma la motivazione è essenziale perché senza questa il percorso diventa passivo, non ha mordente, non ha futuro, non ha azione.
In conclusione quando affidarsi ad un Mental Coach?
Quando non si riesce a districarsi da una situazione difficoltosa lavorativa, sportiva o personale ma si ha la motivazione a voler trovare, con le proprie forze e qualità, supportato da un professionista serio ed alleato, le chiavi per districare la matassa; essenzialmente il successo dipende da una voce interna del coachee che dice “così non sto bene, voglio agire per cambiare la situazione”.
“immagini prelevate dal web”